Il lavoro in periferia

-Ehi, sei già a casa?
-Sono uscito un po’ prima oggi. Tu hai già finito?
-Sì, ho anche fatto la doccia.
-Infatti ti sento tutta profumata.
-Ah sì?
-Già… I bambini?
-Sono di là. Tutto bene? Hai una faccia strana.
-Ti devo dire una cosa, di lavoro.
-Una cosa cosa? Mi devo preoccupare?
-No no, tranquilla, è una bella notizia. Almeno credo.
-Ok, non sono tranquilla.
-Ho avuto la promozione.
-Quella promozione??
-Quella promozione.
-Ma è fantastico! Congratulazioni! Ma sei contento?
-Sì sì, sono contento.
-Non mi sembra, che è successo?
-Allora, la promozione è quella, per quel lavoro, con quei soldi, quindi tutto bene.
-Ma?
-Ma… è in periferia.
-L’avevano detto che forse c’era da spostarsi, no? Io lavoro da remoto, non ci sono problemi. È tanto periferia?
-Abbastanza.
-Me lo dici o devo indovinare?
-È sulla Terra.
-La Terra?!?
-Ecco perché non volevo dirtelo subito.
-E ci credo bene che non volevi! La Terra! Non è la periferia, è proprio fuori, fuori da tutto.
-Lo so.
-Ma te ne avevano mai parlato prima?
-No, e non credo ci pensassero neanche loro, ma la posizione si è aperta lì.
-E non trovano nessun altro, ovviamente.
-Non lo so, spero di non essere l’ultimo a cui l’hanno chiesto.
-No, scusa, hai ragione. Non lo dicevo in quel senso. Però la Terra!
-Ma in fondo non è così male, dai.
-Non è così male? È il pianeta più inquinato e più caldo di tutti.
-Sì ma le cose stanno migliorando, hanno bonificato molte zone, la temperatura non è alta dappertutto.
-Non è certo come qui.
-Su questo hai ragione.
-E la criminalità? Lo sanno tutti che lì non si gira sicuri.
-Sì ma anche in questo caso non vale dappertutto.
-La gente non ci va nemmeno più in vacanza, sulla Terra.
-Il mio lavoro serve anche a questo, lo sai. Sapevamo di andare in posti che avevano bisogno di una sistemata.
-Sì ma non pensavo… così!
-L’azienda non ci metterà in situazioni di pericolo.
-Beh grazie tante… Ma poi la Terra è il pianeta più tradizionalista di tutta la Federazione. Anzi, diciamo pure che sono bigotti e reazionari. Non ci dovrebbero neanche stare, nella Federazione.
-Hai paura che ti guardino male perché una volta eri un maschio?
-Togliti quel sorriso, che non fai ridere. No, non ho paura perché una volta ero un maschio, cos’è, il Ventunesimo Secolo? Sono bigotti, non scimmie. Sai benissimo che però ci può essere un problema per te.
-Non è detto che se ne accorgano.
-Che non sei un umano?!? No certo, appena farai mezza risata e ti vedranno la proboscide al posto della lingua, sicuramente penseranno a una faringite.
-Io non ce l’ho, la faringe.
-Appunto. E poi si vede da come cammini, dai.
-Perché, come cammino?
-Dai che lo sai. Te l’ho sempre detto, e non è un problema, me se andiamo sulla Terra lo sarà. Quando cammini e cerchi di fare l’umano sembri Michael Jackson.
-Chi è Michael Jackson?
-Un cantante Pre-Spazio.
-Non lo conosco.
-Fa niente, lo sembri.
-Ok.
-E i bambini? Lo sai che i ragazzini interspecie subiscono bullismo in posti ben più civilizzati della Terra. Se andiamo lì gli bloccano la crescita a spintoni.
-…
-…
-Senti, gli dico che non accetto, dai. Ci saranno altre occasioni.
-No.
-Cosa no?
-Non ci saranno altre occasioni, sai come sono fatti. Se non accetti questa, cominceranno a guardarti male, anche se sei bravo, anche se sei il più giovane a ricevere una promozione del genere, e tutte quelle cose lì. Lo sai che lo faranno. Non è giusto, ma lo faranno.
-E quindi cosa vuoi che faccia?
-Non lo so. Ma non voglio che ci rinunci, ci hai lavorato tantissimo.
-Io però non voglio che tu ci stia male o che passi dei mesi ad avere paura. Magari potrei fare il pendolare…
-Ci vogliono 12 ore di viaggio intergalattico per andare sulla Terra, i bambini non ti vedrebbero mai.
-Già, è vero…
-Magari sono stupida ad avere paura.
-Ma no, in effetti la Terra è un postaccio.
-Che scemo che sei. E sempre a ridere stai, stupidotto.
-Magari gli dico che ci devo pensare un altro po’, questo non credo sia un problema, e così magari possiamo fare qualche ricerca, è un sacco che non leggo niente sulla Terra, magari scopriamo qualcosa di utile.
-Mmm, e se invece…
-Se invece?
-Un’idea ce l’avrei, però non so se si può fare.
-Vai, dimmi.
-Marte.
-Marte? Nel senso il pianeta vicino alla Terra?
-Sì. È una colonia ricca, ci sono buone scuole, non sono bigotti come sulla Terra, e Linda c’è andata in vacanza due quadranni fa, mi ha detto che tutte le parti non terraformate, quelle ancora “marziane”, sono bellissime da visitare.
-Saremmo comunque in periferia.
-Ma sarebbe una periferia più simpatica. E allora sì che puoi fare il pendolare, credo ci voglia non più di mezz’ora fra Marte e la Terra.
-Sai che non mi dispiace?
-Sul serio? Non lo dici solo per farmi piacere?
-No no, è una bella idea. Lì le case costano un po’ di più, ma vedrai che mi verranno incontro, dopotutto sono bravo e sono il più giovane ad avere avuto questa promozione, giusto?
-Non sei bravo, sei il più bravo di tutti.
-E se mi prendessero in giro per la proboscide?
-Fagli vedere la coda, così li spiazzi.

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